I like it

Pubblicato il da yama

No, non ci sono riferimenti sessuali alla frase di cui sopra.

Manca un solo giorno al mio esame (il primo e, per fortuna, quello che mi interessa meno), sono terrorizzata, e il cervello potrebbe esplodermi da un momento all'altro senza che nessuno si concentri e metta le dita sulle tempie per farlo (non so in quanti capiranno questa allusione, l'immagine sotto può aiutare alcuni...).

http://images2.fanpop.com/images/photos/8000000/Dr-Sheldon-Cooper-The-Guy-the-big-bang-theory-8053333-750-600.jpg

Ad ogni modo, per rilassarci io e Bert in questo periodo stiamo guardando un bellissimo telefilm (a proposito, grazie Wally e Panda per avercelo fatto scoprire) i cui protagonisti sono nerd da paura: The Big Bang Theory.

Pensavo che mi piacerebbe avere dei vicini nerdissimi come loro con i quali passare gran parte del tempo (a parte Howard, ovviamente) e fare tutta quella roba che non è considerata dai comuni mortali come vivere, ma che adoro. Per cui, alla lista di cose da fare una volta passato questo periodo di fuoco (andare alle terme, iniziare a giocare a D&D, sistemare i mazzi di Magic comprando le carte che mi servono e collezionare fatine - a proposito devo proprio prendere quella fata con drago che avevo visto in fumetteria) si aggiungono: trovare un gioco online da fare con un gruppo di pazzi come me e - quest'ultimo punto consideriamolo un progetto a (molto) lungo termine - comprare insieme a un gruppo di miei simili delle case adiacenti per favorire serate nerd.

Scherzi a parte, mi piacerebbe avere delle serate con appuntamento fisso a settimana, magari non la serata Halo, però qualcosa che sia un appuntamento ripetuto. Credo che D&D sarebbe la soluzione migliore e meno noiosa, in fondo si fa sempre qualcosa di diverso ma con una certa continuità.

Penso che però questo sarà auspicabile solo una volta che si ha un certo grado di routine. Mi spiego. Finora la mia vita lavorativa (ossia universitaria) si svolgeva in questo modo: mi alzo, studio, pranzo, studio, cena,  nanna con intervallati momenti di cazzeggio di durata e intensità variabile. Anche questa, lo ammetto, è una routine, ma con la differenza che i i momenti di cazzeggio sono strappati al resto, per cui sono perfusi di un più o meno vago senso di colpa e pensiero ossessivo "dovrei studiare", con vario grado di declinazione del verbo dovere.

La differenza con una routine lavorativa è che se io ho finito di lavorare non mi sento in dovere di continuare a farlo una volta a casa, e se continuo è solo perchè ne ho voglia o perchè ho, occasionalmente, qualcosa da completare. Cerco di chiarire. I miei momenti di cazzeggio saranno puri e non guastati da altri pensieri di ciò che dovrei fare. Posso godermi il mio relax come meglio credo. Non quando meglio credo, ma come sì. E questo è importante. La domenica, per esempio, non sarebbe più "un altro giorno in cui devo studiare", ma "il mio giorno libero". C'è una bella differenza. Potrei decidere di uscire a godermi una bella giornata senza sentire il macigno della mia coscienza che mi intima di tornare a studiare. E' una scolta positiva. Mi piace. Ma ora devo tornare a studiare, ho ancora qualche giorno old-style.

Kisses

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C
<br /> <br /> Tesoro mio, ma in bocca al lupo, incrocio fortissimo!<br /> <br /> <br /> <br />
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